Un suolo fertile è un suolo vivo

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Un suolo fertile è un suolo vivo

La terra, il terreno o il suolo, per la sua estensione e capacità di trattenere immense quantità di gas serra, potrebbe essere l’unica cosa in grado di bilanciare il clima, reintegrare le riserve d’acqua dolce e nutrire il mondo. 

Dalla rivoluzione industriale, il pianeta Terra ha sofferto di eccessivo rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera. Le città crescevano perché i campi venivano abbandonati dai piccoli contadini ed era necessario produrre cibo per tutti. In quel momento arrivò l’industria chimica con le sue risorse che migliorarono la produzione alimentare quasi senza la necessità di gestire il suolo. Se l’agricoltore seguiva correttamente il programma delle applicazioni chimiche nelle piantagioni, era possibile produrre di più e con molto meno sforzo. Con ciò, quella che era l’agricoltura divenne un’industria potente che ebbe bisogno di disboscare per crescere a un ritmo esponenziale. Da quando l’agricoltura chimica si è diffusa nel mondo negli anni 70’, abbiamo perso un terzo del terreno vegetale della Terra. 

Ma l’agricoltura industriale non danneggia solo il suolo. 

I combustibili fossili come carbone e gas non sono gli unici a causare un cambiamento climatico. Siccome le sorti dell’acqua e del carbonio sono legate alla materia organica del suolo, quando si danneggia il suolo si libera carbonio, che torna all’atmosfera. Senza l’acqua il suolo si asciuga e si trasforma in polvere in un processo chiamato desertificazione.

Il termine desertificazione indica la trasformazione della terra in deserto, e questo succede solo quando creiamo troppa terra nuda. Suolo, piante e clima sono collegati tra loro. La mancanza di piante vive provoca una maggiore evaporazione; mentre ciò che vogliamo è la traspirazione, cioè l’uscita dell’umidità attraverso la pianta con conseguente aumento dell’umidità e dell’incidenza di pioggia. 

Il 40% di tutta la pioggia originariamente proveniva dall’entroterra, ma abbiamo cambiato questo ciclo ed ora la terra ha troppo calore sensibile che fuoriesce dal terreno nudo, creando degli enormi vortici di aria calda  che invece di attirare la pioggia, allontanano le nuvole. Un terreno desertico è molto più fresco al mattino e molto più caldo a mezzogiorno rispetto allo stesso pezzo di terra coperto di erba. Il microclima è cambiato, e se si facesse la stessa cosa su metà del nostro pianeta,  cambierebbe anche il clima mondiale. Oggi circa due terzi del mondo si sta desertificando.

Entro il 2050 si stima che un miliardo di persone diventeranno rifugiati per la desertificazione del suolo. Terra povera genera persone povere e crisi sociali, causa inondazioni, siccità e un aumento dell’immigrazione verso le città.

Ray Archuleta – agronomo ambientalista che gira gli Stati Uniti e il mondo insegnando come funziona il suolo – ci spiega che esiste un problema culturale ed educativo che ci impedisce di risolvere i problemi ecologici. “Con il suolo giusto possiamo risolvere molti problemi. Un suolo sano genera piante sane. Piante sane, animali sani, acqua sana, clima sano. Ma per riuscire ad avere questi risultati dobbiamo imparare come funziona il suolo e imparare a coltivare in modo naturale.” La conclusione è che chi lavora con il suolo non capisce come funziona il terreno e i suoi principi ecologici

Tutto si basa sul carbonio: l’anidride carbonica è un gas che come specie umana espiriamo e che le piante inspirano. Inoltre la produciamo bruciando combustibili fossili. Ma il carbonio non è nocivo. In realtà è la base di tutta la vita sulla Terra. Il nostro corpo è per il 16% carbonio. Le piante sfruttano l’energia solare e assorbono anidride carbonica dall’atmosfera, la trasformano in combustibile a base di carbonio e in questo modo crescono. 

La parte davvero interessante è che il 40% di quel combustibile di carbonio prodotto dalle piante viene mandato nelle radici e rilasciato in modo molto strategico ai microrganismi del suolo, i quali ricambiano, scambiando con le piante, i nutrienti minerali. I microrganismi creano un composto di carbonio da quel combustibile e sviluppano un habitat nel suolo contenendo piccole sacche per controllare il flusso di aria e acqua che entra e esce dal suolo.

Il suolo ha un intero universo di esseri viventi. “Ogni manciata di terra fertile ha più organismi vivi di quante persone siano mai vissute sulla terra.” Dice la dottoressa Kristine Nichols. “Questi organismi elaborano la materia organica del terreno e trasformano i nutrienti nella forma che serve alle piante. Se confrontiamo la diversità microbica del suolo e quella che vediamo all’interno dell’organismo umano, abbiamo nel corpo più cellule batteriche che cellule umane. Il cibo che mastichiamo ci arriva nello stomaco in pezzettini che sono ingeriti dai batteri nell’intestino che ci rilassano in nutrienti”. Mangiare dalla terra è importante per mantenere il corpo sano. 

La visione sistemica dell’agricoltura ecologica parte dal principio che dice: la salute biologica del suolo, la salute della pianta, dell’animale e delle persone sono la stessa cosa. Quando uno di questi collegamenti si ammala, si ammala tutto. Oggi il tutto è malato. La vita del suolo ha bisogno di essere nutrita e il cibo per la vita del suolo è la materia organica. Un suolo fertile è un suolo vivo.

Fonte: documentario Kiss the Ground

 

Photos by: kisstheground.com