Non abbiamo un pianeta B

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Non abbiamo un pianeta B

Il cambiamento come percorso educativo

Responsabilizzare ragazzi e bambini all’attuazione del cambiamento, non fermarsi solo al riconoscimento dell’attuale crisi ecologica. Questo è l’obiettivo principale dell’azione “Non abbiamo un pianeta B” che viene portato avanti dagli educatori di Insieme si può Daniele Giaffredo e Federica De Carli e del Cantiere della Provvidenza Oscar Paganin e Maria Constanza Hepp Arias grazie al sostegno del Rotary Club di Belluno e la Fondazione Cariverona all’interno del progetto Generation for Regeneration.

“Non abbiamo un pianeta B” è un percorso educativo di alfabetizzazione ecologica e che presenta il tema del cambiamento climatico ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. Si compone di tre incontri dove il primo si intitola “Testa”, il secondo “Cuore” e il terzo “Mani”.

L’obiettivo del primo incontro è quindi quello di coinvolgere l’intelletto, seguito dal coinvolgimento emotivo. Solo dall’impegno e dalla motivazione che da esso nascono l’azione può emergere. Questa attività mira a mettere in luce la complessità della crisi socio-ecologica globale, un tema oggi più che mai importante, poiché – come dimostra l’evidenza scientifica – il consumo eccessivo di risorse, l’industrializzazione e l’urbanizzazione sono alla base della pandemia Covid-19. Per dirla in parole povere: quando la biodiversità si perde a causa della deforestazione, questo facilita il passaggio degli agenti patogeni dagli animali all’uomo, come nel caso del nuovo virus che ha fermato il mondo. La perdita di biodiversità è appunto il punto di partenza che i quattro educatori coinvolti in questo progetto utilizzano per iniziare la prima presentazione su l’intricata rete della vita che mantiene gli ecosistemi in equilibrio. Successivamente, la presentazione che si svolge durante il primo incontro affronta il tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze, cercando di stimolare sempre l’interazione e la partecipazione degli studenti con attività, messe in scena, storie e giochi.

Per la prima edizione sperimentale (anno scolastico 2019-2020) si è cercato di valutare le modalità d’intervento ed i metodi utilizzati, si è deciso di limitare ad 11 le classi da coinvolgere. Dopodiché, si è trovato molto interesse per la seconda edizione, pertanto le scuole coinvolte per l’anno scolastico 2021-2022 sono: Liceo Statale Giustina Renier di Belluno, IC di Agordo (secondaria di I grado), IC Santa Giustina (secondaria di I grado), IC Sedico-Sospirolo (secondaria di I grado), IC Ponte nelle Alpi (scuola della Infanzia di Piaia), IC Forno di Zoldo (primaria di Forno e Zoldo). In tutto, sono coinvolte 26 classi il che significa un impatto positivo su circa 500 studenti sul territorio Agordino, Zoldano e della Valbelluna.

Per informazioni sulla attività per le scuole, vai alla pagina A scuola di Ambiente e compila il form.

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