Donne e cambiamento climatico: l’impatto è sproporzionato

Il contributo del gruppo di lavoro II al sesto rapporto di valutazione dell’IPCC è stato finalizzato il 27 febbraio 2022 e porta il titolo “Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability”. Come tutti i suoi predecessori, è un testo agghiacciante dove si trovano concetti come “impatti irreversibili” e la descrizione di gravi rischi per le persone e gli ecosistemi.

Questo documento è chiamato il più “sociale” dei report in quanto “riconosce l’interdipendenza di clima, ecosistemi e biodiversità e delle società umane e integra le conoscenze tra le scienze naturali, ecologiche, sociali ed economiche”, queste sono parole testuali del report. Una vittoria assai amara per attivisti e organizzazioni della società civile che da anni puntano il dito verso la necessità di una valutazione olistica d’impatti e possibili soluzioni.

Inoltre, tra i risultati del report si trova che “in tutti i settori e le regioni si osserva che le persone e i sistemi più vulnerabili sono colpiti in modo sproporzionato”. Ancora una volta, questo è un fatto noto da anni, ma che grazie a questo report acquisisce un valore diplomatico e scientifico “ufficiale”. In uno scenario dove i più vulnerabili sono i più colpiti si aggiunge che le conseguenze più serie le subiscono quei gruppi che sono discriminati all’interno delle società. In occasione della Giornata internazionale della donna ricordiamo che il gruppo più grande e diffuso di persone che affrontano limitazioni nelle loro opportunità sono le donne.

Oggi è un giorno per sottolineare che l’impatto della crisi climatica ed ecologica si va a sommare a disuguaglianze strutturali che storicamente – e in tutto il mondo – impattano sulla mancata implementazione dei diritti delle donne. I ruoli sociali che tradizionalmente sono assegnati al genere e associati al sesso biologico solo aggravano la situazione delle donne e ancora di più nelle comunità di prima linea.

Numerosi studi, tra cui quelli delle Nazioni Unite, dipingono la stessa figura: le donne hanno meno accesso al lavoro remunerato e quando lo trovano vengono pagate di meno che gli uomini. Poi lavorano il doppio, dato che culturalmente sono costrette al ruolo di cura e sono responsabili anche dell’approvvigionamento alimentare e delle faccende domestiche.

“Con una tale limitatezza di risorse e opportunità non è difficile immaginarsi quanto rischioso possa essere per una donna affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Le donne però non sono vittime passive del fenomeno, al contrario. Continuando a forzare le convezioni sociali e i limiti loro imposti, le donne dimostrano una resilienza straordinaria” afferma la esperta di diritti umani e clima Chiara Soletti. E per darci un po di speranza aggiunge: “nel momento in cui i loro diritti vengono rispettati, le donne diventano agenti di cambiamento: attraverso la loro profonda conoscenza della comunità, delle risorse del loro territorio e delle tecniche per preservarle, riescono a creare opportunità economiche e di miglioramento sociale prima considerate impossibili.”

Fonti

IPCC – Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability, Summary for Policymakers

IPCC – Sixth Assessment Report, Working Group II – Impacts, Adaptation and Vulnerability. Fact sheet – Europe

Il ruolo delle donne nella lotta al cambiamento climatico di Chiara Soletti

Extintion Rebellion: Le donne nel mondo denunciano l’impatto sproporzionato del cambiamento climatico sulle donnene

Immagini

Wikimedia Commons 

Extintion Rebellion