Dal naturale al digitale: la simbiosi della moda

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Dal naturale al digitale: la simbiosi della moda

Dal naturale al digitale: la simbiosi della moda

Alcuni paesi hanno trasformato il contatto con la natura in una filosofia di vita, come nel caso della Norvegia con il suo concetto di friluftsliv (letteralmente “vita all’aria aperta”) e con l’idea di riconnettersi al mondo ‘Natural’ e lo Shinrin-yoku (la teoria giapponese del “bagno nella foresta”) ossia l’immersione nell’ambiente della foresta usando tutti i sensi per vivere la natura da vicino e ritrovare il proprio equilibrio.

Entrambi i concetti sostengono di portare, oltre al relax, anche molti benefici alla salute fisica e psicologica. Tuttavia, questa relazione va oltre ai vantaggi personali. Lo sviluppo delle civiltà umane è stato possibile solo perché ha trovato nella natura tutte le risorse necessarie.

Una vecchia filosofia indigena, originaria del Sud America, si sta diffondendo e sta diventando un riferimento per nuovi e vecchi imprenditori. Il suo nome è Suwak Kawsay – in Quechua – (tradotta come “Buen Vivir”), la quale si basa sulla comunione tra umanità e natura con l’obiettivo di costruire una società realmente solidale e sostenibile, che rivaluti le diversità culturali e i modi di vita soppressi dalla globalizzazione imposta dall’Occidente.

Ispirata alla filosofia Buen Vivir, la piattaforma brasiliana MODEFICA è diventata un riferimento nazionale nel segmento della moda e nel comportamento per quanto riguarda la sostenibilità, l’imprenditoria femminile e le best practice, non solo producendo e consumando moda, ma anche vivendo, creando e relazionandosi. Inizialmente partita con uno sguardo più consapevole verso la moda, ha poi trovato collegamenti con cibo, società, genere, benessere e comportamento. Si autodefinisce come la prima piattaforma di moda e comportamento che unisce contenuti ed educazione dentro e fuori le reti. Modefica Offline è un evento annuale organizzato con l’obiettivo di riunire le persone e promuovere gli scambi nel mondo offline attraverso laboratori, mostre, musica, gastronomia, chat e un POP-UP Store di piccoli imprenditori nei settori della moda, dell’arte e del design che producono in Brasile e si distinguono nello scenario dell’economia creativa.

Altre aziende hanno intrapreso iniziative entusiaste che ispirano le persone a credere nel decentramento economico attraverso strategie di sviluppo e sostenibilità. Elo7, azienda fondata in Brasile nel 2008, si è già diffusa in Argentina e in Colombia. L’idea aziendale è quella di offrire una piattaforma di vendita per artigiani che hanno difficoltà a dare visibilità alle loro attività, raccogliendole tutte all’interno dello stesso spazio virtuale, con la missione di trasformare la vita delle persone attraverso un ambiente di acquisto e vendita umanizzato che connette e ispira, offrendo il necessario supporto tecnologico e gestionale.

E non potevamo certo non citare il paese della moda, l’Italia!

L’idea di tre giovani imprenditori italiani che si occupano di scarti di abbigliamento, i quali attualmente raggiungono circa 92 miliardi di tonnellate all’anno in tutto il mondo, è stata la molla di questa iniziativa. L’idea è quella di esplorare l’intelligenza artificiale e la vita sociale (ognuna con le proprie preferenze) per trovare una soluzione concreta alle sovrapproduzioni, riducendo gli sprechi e attenuando l’impatto ambientale. Impossible Brands funziona così: online trovi un prodotto che ancora non esiste (borsa, occhiali, t-shirt, pantaloni, …), ma che puoi provare, e del quale puoi scegliere il colore, a volte la forma e le decorazioni. Successivamente, tramite un filtro Instagram, puoi scattare una foto di quel prodotto da condividere sui social oppure, a pagamento, attraverso un percorso digitale, puoi scaricare un’immagine di te in cui sembrerà, a tutti gli effetti, che tu stia indossando qualcosa di nuovo. Ma non è tutto! Dopo aver valutato l’indice di soddisfazione delle persone attraverso il coinvolgimento e la condivisione e analizzando la fattibilità di una “ipotetica collezione reale”, verranno prodotti solo gli articoli più graditi e apprezzati.

Il settore della moda è il secondo per consumo di acqua ed è responsabile per il 10% di tutte le emissioni di anidride carbonica causate dall’umanità. Idee innovative come queste potrebbero non essere in grado di dissolvere da sole le impronte della nostra attuale economia capitalista, ma il fatto che stiano guadagnando spazio tra il pubblico è già un’indicazione che le persone stanno diventando più consapevoli dell’importanza delle loro scelte, rendendosi conto che l’ambiente, il benessere, il comportamento, l’uguaglianza e la società sono profondamente connessi.

Fonti

Economias do Futuro | parte #6 | Bem Viver: outras formas de estar no mundo | Hypeness

Economias do Futuro | parte #5 | (Re)pensar o trabalho: precarização, burnout e o mito do propósito| Hypeness

«Impossible Brands»: così il business della moda diventa sostenibile – Vanity Fair

Immagini

Impossible Brands

Modefica

Pixabay