Un giardino per rigenerare la vita

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Un giardino per rigenerare la vita

Sembra che abbiamo dimenticato il nostro posto nell’ecosistema globale e il nostro ruolo di agenti primari nei processi di costruzione e gestione del paesaggio come nostro habitat. Lasciamo che il capitalismo ci condizionassi alle sue regole, plasmando le nostre routine dentro delle necessità di un sistema malato.

Sì, malato perché il modo in cui viviamo oggi non è salutare. Siamo “attaccati” costantemente da problemi che si riflettono sul nostro corpo come stress, ansia e, in molti casi, anche depressione. Per non parlare della quantità di componenti tossici a cui siamo esposti quotidianamente, dai pesticidi nei nostri piatti, agli ormoni utilizzati dalle grandi industrie alimentari. Poi c’è anche l’inquinamento di auto e fabbriche per le strade… lo so, non è mica facile!

Ma questa non è una storia triste. Questa è una storia motivante basata sulla convinzione e la forza dell’unità sociale in collaborazione con la natura e su come il cambiamento delle nostre abitudini possa cambiare le condizioni attuali del mondo in cui viviamo.

In Australia negli anni ’70, Bill Mollison e David Holmgren riflettevano sull’intero sistema sociale di una comunità. Non si tratta di una semplice pratica agricola, ma di un approccio progettuale che abbraccia tutti gli ambiti del vivere dell’uomo, le sue relazioni sociali e quelle dell’ambiente naturale che lo circonda. Fu lì che nacque il termine che ora è conosciuto come Permacultura (Cultura Permanente), un concetto dinamico che è iniziato con i fondamenti dell’agricoltura sostenibile, ma che oggi si è esteso ai settori dell’architettura, dell’economia, delle scienze forestali, della zootecnia, della finanza e delle strategie aziendali, può quindi essere considerato come un sistema umano completo. “La permacultura è un sistema di progettazione per la creazione di ambienti umani sostenibili e produttivi in ​​equilibrio e armonia con la natura.” Bill Mollison.

L’entusiasmo che è germogliato insieme alla permacultura ha abbattuto le barriere e si è sparso in tutto il mondo.

Un francese di nome Gilles Clément ha creato il concetto del Giardino Planetario nel 1997. A metà degli anni 2000 il concetto prese vita quando la Grande Halle dell’emblematico parco La Villette fu trasformata in un giardino. L’obiettivo era incoraggiare i visitatori a diventare cittadini del terzo millennio, incoraggiarli ad agire con la natura e non contro di essa. Al posto di recinzioni o confini, troveremmo affinità ecologiche. Le regioni non sarebbero più separate dalla geografia, ma dai biomi che seguiranno. Gli abitanti di questo “continente unico” sarebbero considerati cittadini-giardinieri, che agiscono con le migliori intenzioni nei confronti del pianeta. Secondo Clément, l’ecologismo è l’unico progetto per il XXI secolo.

Sia la permacultura che il Giardino Planetario hanno inspirato persone e professionisti di tutto il mondo, avviando un movimento oggi chiamato “Rigenerativo”.

Lo svizzero Ernst Gotsch, riferimento internazionale nei sistemi agroforestali, è un maestro nell’arte della rigenerazione ambientale. Con una visione dell’agricoltura che concilia l’essere umano con l’ambiente, dagli anni ’70 studia il percorso della cooperazione tra specie, sperimentando antiche tradizioni di piantagione. È arrivato in Brasile nel 1982 e nel 1984 si è stabilito in una fattoria nel sud di Bahia. Circa 500 ettari di terreno resi improduttivi a causa di cattive pratiche di estrazione e gestione del territorio. Lì avrebbe continuato lo sviluppo dei suoi esperimenti nei sistemi agroforestali, ottenendo un’elevata produttività in un’ampia varietà di specie vegetali. Oggi sono circa 410 gli ettari di superficie produttiva rimboschita che hanno dato vita a 14 sorgenti, a dimostrazione della forza rigenerativa della natura.

E questa è la parola chiave per il XXI secolo: RIGENERARE.

Rigenerati. Rigenera la tua vita e le tue abitudini. Non scoraggiarti se non hai molto spazio in casa per creare il tuo giardino. I piccoli spazi possono contenere grandi idee e sono anche pratici da gestire. Riutilizza dei materiali, come i pallet, e dai vita alla tua immaginazione. Orizzontale o verticale, non importa. Lasciati ispirare da idee e iniziative rigenerative. Nella pandemia Covid-19 molte persone hanno cercato il contatto con la natura come un modo per alleviare i danni psicologici causati dal periodo di quarantena. Il giardinaggio è una pratica terapeutica che, oltre a stimolare tutti i nostri sensi, ci permette anche di produrre il nostro cibo. Ok, forse non dal tutto! Ma concordiamo sul fatto che la raccolta di verdure fresche ed erbe aromatiche, che sono state coltivate con cura e senza l’aggiunta di sostanze chimiche, dà un altro sapore al cibo. Per non parlare del fatto che aiuta a risparmiare denaro, dopotutto, come ha detto Ron Finley al TED 2017: “Coltivare il proprio cibo è come stampare i propri soldi”.

Fonte: https://vitruvius.com.br/revistas/read/arquitextos/01.002/997

https://www.celuloseonline.com.br/52359-2/

http://quintalflorestal.com.br/plantar-sua-comida-e-como-imprimir-seu-proprio-dinheiro/

 

Foto: Vincheto di Celarda | Consorzio Turistico Dolomiti Prealpi